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venerdì 18 gennaio 2013

VANGELO DELLA DOMENICA - 20 gennaio 2013


"IN COMPAGNIA DEL VANGELO - meditazioni per la testimonianza."


Vangelo Gv 2,1-11
In quel tempo, vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli.
Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».
Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono.
Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora».
Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.


 
Meditazione
San Massimo di Torino ( ? - circa 420), vescovo
Omelia 23 ; PL 57,274
                                   «Il vino nuovo della vera gioia»
    E' scritto che il Signore è andato ad un matrimonio a cui era stato invitato. Il Figlio di Dio è dunque andato a queste nozze per santificare con la sua presenza il matrimonio che aveva già istituito.  E' andato a delle nozze della legge antica per scegliersi nel popolo pagano una sposa che sarebbe rimasta vergine per sempre. Lui che non è nato da un matrimonio umano è andato alle nozze. C'è andato non per prendere parte ad un banchetto festoso, ma per rivelarsi con un prodigio veramente mirabile. C'è andato non per bere vino, ma per donarlo. Infatti, quando gli invitati erano privi di vino, la beata Maria gli ha detto: “Non hanno più vino”. Gesù, apparentemente contrariato, le ha risposto: “Che ho da fare con te, o donna?".... Con la risposta “Non è ancora venuta la mia ora” annunciava certamente l'ora gloriosa della Passione, ovvero il vino versato per la salvezza e la vita di tutti. Maria chiedeva un favore temporale, mentre Cristo preparava una gioia eterna.
    Eppure il Signore così buono non ha esitato ad accordare piccole cose, in attesa delle grandi. La beata Maria, che era veramente la madre dl Signore, vedeva col pensiero ciò che sarebbe avvenuto e conosceva in anticipo la volontà del Signore. Perciò si è premurata di chiamare i servi dicendo: “Fate quello che vi dirà”. La sua santa madre sapeva sicuramente che le parole di rimprovero del figlio e Signore non nascondevano il risentimento di un uomo arrabbiato, ma contenevano un mistero di compassione... Ed ecco che all'improvviso quell'acqua ha cominciato a ricevere forza, a prendere colore, a spandere buon odore, ad acquistare gusto, e nello stesso tempo a cambiare completamente la sua natura. E la trasformazione dell'acqua in altra sostanza ha manifestato la presenza del Creatore, poiché nessuno, tranne colui che ha creato l'acqua dal nulla, può trasformarla in altra cosa.

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