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sabato 18 maggio 2013

VANGELO DELLA DOMENICA - DOMENICA DI PENTECOSTE - 19 maggio 2013


"IN COMPAGNIA DEL VANGELO - meditazioni per la testimonianza."


Gv 14, 15-16.23b-26
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».




Meditazione
Giovanni Taulero (ca 1300-1361), domenicano a Strasburgo
Omelia 26, seconda per la Pentecoste

«Furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare delle grandi opere di Dio» (At 2,4.11)
 
  Ecco il bell'anniversario del giorno in cui lo Spirito Santo è stato mandato sui santi discepoli e su tutti coloro che erano riuniti insieme, giorno nel quale ci è stato restituito il grande tesoro che l'astuzia del Nemico e la debolezza dell'uomo ci avevano sottratto nel Paradiso terrestre...
    Il modo con cui è arrivato è già straordinario esternamente ; quanto al mistero nascosto e racchiuso in tali meraviglie, non c'è ragione, né pensiero, né creatura che sappia conoscerlo, concepirlo e dirlo. Lo Spirito Santo è realtà di tale grandezza, immensità, incomprensibile e dolce, che qualsiasi grandezza e immensità la ragione possa concepire... è nulla confronto ad essa. Ecco perché lo Spirito Santo deve lui stesso preparare il posto per essere ricevuto, operar lui stesso per rendere l'uomo capace di riceverlo...; è l'abisso ineffabile di Dio che deve lui stesso essere ... luogo e capacità di accoglienza.
    “Riempì tutta la casa dove si trovavano” (At 2,2)... Questa casa è simbolo prima di tutto della santa Chiesa, la dimora di Dio, ma poi è simbolo di ogni uomo in cui abita lo Spirito Santo. Come in una casa ci sono molti appartamenti, camere, così ci sono nell'uomo molte facoltà, di sensi e diverse energie: lo Spirito Santo le visita tutte, in un modo speciale. Dal momento che arriva, sollecita, incita l'uomo, risveglia in lui alcune inclinazioni, lo lavora e lo illumina. Non tutti gli uomini sentono allo stesso modo queste visite ed azioni interiori. Benché lo Spirito Santo sia in tutti i buoni, chi vuol prendere coscienza della sua azione, sentire e gustare la sua presenza deve raccogliersi in se stesso... nella calma e nel silenzio... Più l'uomo si abbandona a questo raccoglimento, più prende coscienza di questa manifestazione interiore dello Spirito Santo, ogni giorno più grande, che tuttavia gli è stato donato in modo completo fin dall'inizio.

giovedì 9 maggio 2013

VANGELO DELLA DOMENICA - VII SETTIMANA DI PASQUA - ASCENSIONE DEL SIGNORE - 12 maggio 2013


"IN COMPAGNIA DEL VANGELO - meditazioni per la testimonianza." 

Lc 24,46-53
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».
Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.


 
Meditazione

Beato John Henry Newman (1801-1890), sacerdote, fondatore di una comunità religiosa, teologo
PPS, vol.6, n° 10
                       «Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo»
        Il ritorno di Cristo da suo Padre è nello stesso tempo fonte di tristezza, perché implica la sua assenza, e fonte di gioia, perché implica la sua presenza. Dalla dottrina della sua Risurrezione e della sua Ascensione, sgorgano questi paradossi cristiani sovente accennati nella Scrittura, che cioè ci affliggiamo senza pure cessare di rallegrarci : « gente che non ha nulla e invece possediamo tutto ! » (2 Cor 6,10).
        Questa è, in verità, la nostra condizione presente : abbiamo perso Cristo e l'abbiamo trovato ; non lo vediamo eppure lo discerniamo. Abbracciamo (baciamo ?) i suoi piedi (Mt 28,9), eppure ci dice : « Non mi trattenere » (Gv 20,17). Come ? È perché abbiamo perso la percezione sensibile e cosciente della sua persona ; non possiamo guardarlo, sentirlo, conversare con lui, seguirlo di luogo in luogo ; eppure godiamo spiritualmente, immaterialmente, interiormente, mentalmente e realmente della sua vista e del suo possesso ; un possesso più reale e più presente di quello di cui godevano gli apostoli nei giorni della sua carne, proprio perché essa è spirituale, proprio perché essa è invisibile.
        Sappiamo che in questo mondo, quanto più vicina è una cosa, tanto meno la possiamo percepire e comprendere. Cristo è venuto così vicino a noi nella Chiesa cristiana, se posso dire così, che non possiamo fissare lo sguardo su di lui o distinguerlo. Egli entra dentro di noi, e prende possesso dell'eredità che si è acquistata. Non si presenta a noi ; ci prende con lui. Fa di noi le sue membra... Non lo vediamo ; conosciamo la sua presenza soltanto mediante la fede, perché egli è al di sopra di noi e in noi. Per cui siamo nella tristezza perché non siamo coscienti della sua presenza..., e ci rallegriamo perché sappiamo che lo possediamo : « Voi lo amate, pur senza averlo visto ; e ora senza vederlo credete in lui. Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa, mentre conseguite la meta della vostra fede, cioè la salvezza delle anime » (1 Pt 1,8-9).

Proroga delle iscrizioni alla GMG 2013 "Io Te e Rio" a Sottomarina di Venezia



♦ ♦ ♦ LA SCADENZA PER L'ISCRIZIONE ALLA GMG 2013 SOTTOMARINA DI VENEZIA E' STATA POSTICIPATA A FINE MAGGIO ♦ ♦ ♦


Per iscrizioni contattare don Francesco 3408118660

"IO, TE E RIO"
SOTTOMARINA DI VENEZIA 27-28 LUGLIO 2013

Un evento per i giovani dai 17 anni in su organizzato dalla Pastorale giovanile di Chioggia e aperta a tutti i giovani del Triveneto.
La Parrocchia di Santa Maria Maggiore di Spilimbergo organizza il viaggio all'evento per i giovani di tutta Forania e che coinvolgerà tutta la Diocesi di Concordia-Pordenone.
Saranno due giorni ricchi di appuntamenti, di condivisione da vivere e sentire insieme a tantissimi altri giovani del Nordest.

QUOTA € 50 COMPRENDE:
viaggio + partecipazione evento + kit del pellegrino + 1 colazione + 1 pranzo + 1 cena

Al momento dell'iscrizione va consegnata una caparra di 20€
 
Per iscrizioni:
don Francesco 3408118660
 
 
 

lunedì 15 aprile 2013

Messa Giovani e serata in Oratorio

Sabato 20 aprile 2013 alle ore 20.00


vi sarà la Messa Giovani nella Chiesa dei SS Giuseppe e Pantaleone in Spilimbergo.

La Santa Messa sarà animata dal Coro Giovani di Spilimbergo.

Le prove del Coro avranno inizio alle ore 19.30 in Chiesa.


Dopo messa per i giovani vi sarà la cena e la serata in Oratorio.




mercoledì 10 aprile 2013

ISCRIZIONI ALLA G.M.G. 2013 A SOTTOMARINA DI VENEZIA 27-28 LUGLIO 2013



Sono aperte le ISCRIZIONI per:

IO, TE E RIO
SOTTOMARINA DI VENEZIA 27-28 LUGLIO 2013

 

Un evento per i giovani dai 17 anni in su della Parrocchia di Santa Maria Maggiore di Spilimbergo, di tutta la Forania e che coinvolgerà tutta la Diocesi di Concordia-Pordenone.
Saranno due giorni ricchi di appuntamenti, di condivisione da vivere e sentire insieme a tantissimi altri giovani del Nordest.

 
 
♦ ♦ ♦ LE ISCRIZIONI CHIUDONO IL 28 APRILE 2013 ♦ ♦ ♦ 
Per iscriversi contattare don Francesco al numero 3408118660


QUOTA € 50 COMPRENDE:
viaggio + partecipazione evento + kit del pellegrino + 1 colazione + 1 pranzo + 1 cena 


PROGRAMMA:
Sabato 27 luglio, dopo l’accoglienza alle prime ore dell’alba, nella centralissima Piazza Vigo, i gruppi inizieranno le attività della mattinata nella magnifica cornice del centro storico di Chioggia. Sarà possibile partecipare alle catechesi, che si svolgeranno nelle numerose chiese, affacciate lungo il Corso del Popolo.
In sintonia con la GMG di Rio, il tema scelto per la riflessione è: “Andate e fate discepoli tutti i popoli” (Matteo 28,19).
Nel primo pomeriggio la vivace marea colorata si sposterà nella spiaggia di Sottomarina in zona diga, dove saranno allestiti laboratori creativi e attività sportive. In serata sul palco si alterneranno spettacoli e testimonianze. Una “Grande Veglia” prenderà il via all’imbrunire.
Nella notte ci sarà un collegamento diretto con Rio de Janeiro per partecipare alla Veglia presieduta dal Papa. La nottata si trascorrerà sulla spiaggia in riva al mare.
Domenica 28 luglio sarà celebrata la Messa sul palco allestito vicino alla diga di Sottomarina e poi sole e divertimento sulla spiaggia.


Sito web: http://www.gmgveneto2013.it
Facebook: Io, te e Rio - JMJ 2013
 

martedì 9 aprile 2013

CITTA' AL FUTURO - i giovani dialogano con i candidati Sindaci

NonSoloSogni
"CITTA' AL FUTURO"
 
♦ ♦ ♦ SABATO 13 APRILE ♦ ♦ ♦
ore 18.30

Cinema Castello
Piazza Duomo, Spilimbergo
 
 
Una serata in cui i bambini, ragazzi e giovani dell'Oratorio avranno la possibilità di porre delle domande ai candidati Sindaci alle prossime elezioni amministrative di Spilimbergo sui temi a loro cari, sul futuro della loro città.

Per info:
oratoriospilimbergo@gmail.com 




giovedì 4 aprile 2013

VANGELO DELLA DOMENICA - II DOMENICA DI PASQUA o della Divina Misericordia - 07 aprile 2013


"IN COMPAGNIA DEL VANGELO - meditazioni per la testimonianza."

Vangelo Gv 20,19-31

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.


MeditazioneBeato Giovanni Paolo II (1920-2005), papa
Enciclica « Dominum et vivificantem » §23 ( © Libreria Editrice Vaticana, riv.)
                       «Ricevete lo Spirito Santo»    Gli eventi pasquali - la passione, la morte e la risurrezione di Cristo - sono anche il tempo della nuova venuta dello Spirito Santo, come Paraclito e Spirito di verità. Sono il tempo del «nuovo inizio» della comunicazione del Dio uno e trino all'umanità nello Spirito Santo, per opera di Cristo Redentore. Questo nuovo inizio è la redenzione del mondo: «Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito» (Gv 3,16). Già ..., nel dono del Figlio si esprime la più profonda essenza di Dio, il quale, come amore, è fonte inesauribile di generosità. Nel dono fatto dal Figlio si completano la rivelazione e l'elargizione dell'eterno amore: lo Spirito Santo, che nelle imperscrutabili profondità della divinità è una Persona-dono, per opera del Figlio, cioè mediante il mistero pasquale, in modo nuovo viene dato agli apostoli e alla Chiesa e, per mezzo di essi, all'umanità e al mondo intero.
    L'espressione definitiva di questo mistero si ha nel giorno della Risurrezione. In questo giorno Gesù di Nazareth, «nato dalla stirpe di Davide secondo la carne» - come scrive l'apostolo Paolo - viene «costituito Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santificazione mediante la risurrezione dai morti» (Rom 1,3-4). Si può dire così che l'«elevazione» messianica di Cristo nello Spirito Santo raggiunga il suo culmine nella Risurrezione, nella quale egli si rivela anche come Figlio di Dio, «pieno di potenza». E questa potenza, le cui fonti zampillano nell'imperscrutabile comunione trinitaria, si manifesta, prima di tutto, nel fatto che il Cristo risorto, se da una parte adempie la promessa di Dio, già espressa per bocca del Profeta: «Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, ...il mio spirito» (Ez 36,26-27), dall'altra compie la sua stessa promessa, fatta agli apostoli con le parole: «Quando me ne sarò andato, ve lo manderò» (Gv 16,7). È lui: lo Spirito di verità, il Paraclito, mandato da Cristo risorto per trasformarci nella sua stessa immagine di risorto.

sabato 23 marzo 2013

VANGELO DELLA DOMENICA - DOMENICA DELLE PALME - 24 marzo 2013


"IN COMPAGNIA DEL VANGELO - meditazioni per la testimonianza."

Vangelo Lc 22,14 – 23,56
☩ Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Luca

- Io sto in mezzo a voi come colui che serve
E nacque tra loro anche una discussione: chi di loro fosse da considerare più grande. Egli disse: «I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno potere su di esse sono chiamati benefattori. Voi però non fate così; ma chi tra voi è più grande diventi come il più giovane, e chi governa come colui che serve. Infatti chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve. Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove e io preparo per voi un regno, come il Padre mio l’ha preparato per me, perché mangiate e beviate alla mia mensa nel mio regno. E siederete in trono a giudicare le dodici tribù d’Israele.

- Tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli
Simone, Simone, ecco: Satana vi ha cercati per vagliarvi come il grano; ma io ho pregato per te, perché la tua fede non venga meno. E tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli». E Pietro gli disse: «Signore, con te sono pronto ad andare anche in prigione e alla morte». Gli rispose: «Pietro, io ti dico: oggi il gallo non canterà prima che tu, per tre volte, abbia negato di conoscermi».

- Deve compiersi in me questa parola della Scrittura
Poi disse loro: «Quando vi ho mandato senza borsa, né sacca, né sandali, vi è forse mancato qualcosa?». Risposero: «Nulla». Ed egli soggiunse: «Ma ora, chi ha una borsa la prenda, e così chi ha una sacca; chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una. Perché io vi dico: deve compiersi in me questa parola della Scrittura: "E fu annoverato tra gli empi". Infatti tutto quello che mi riguarda volge al suo compimento ». Ed essi dissero: «Signore, ecco qui due spade». Ma egli disse: «Basta!».

- Entrato nella lotta pregava intensamente
Uscì e andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. Giunto sul luogo, disse loro: «Pregate, per non entrare in tentazione». Poi si allontanò da loro circa un tiro di sasso, cadde in ginocchio e pregava dicendo: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà». Gli apparve allora un angelo dal cielo per confortarlo. Entrato nella lotta, pregava più intensamente, e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadono a terra. Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza. E disse loro: «Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione».

- Giuda, con un bacio tu tradisci il Figlio dell'uomo?
Mentre ancora egli parlava, ecco giungere una folla; colui che si chiamava Giuda, uno dei Dodici, li precedeva e si avvicinò a Gesù per baciarlo. Gesù gli disse: «Giuda, con un bacio tu tradisci il Figlio dell’uomo?». Allora quelli che erano con lui, vedendo ciò che stava per accadere, dissero: «Signore, dobbiamo colpire con la spada?». E uno di loro colpì il servo del sommo sacerdote e gli staccò l’orecchio destro. Ma Gesù intervenne dicendo: «Lasciate! Basta così!». E, toccandogli l’orecchio, lo guarì. Poi Gesù disse a coloro che erano venuti contro di lui, capi dei sacerdoti, capi delle guardie del tempio e anziani: «Come se fossi un ladro siete venuti con spade e bastoni. Ogni giorno ero con voi nel tempio e non avete mai messo le mani su di me; ma questa è l’ora vostra e il potere delle tenebre».

- Uscito fuori, Pietro pianse amaramente
Dopo averlo catturato, lo condussero via e lo fecero entrare nella casa del sommo sacerdote. Pietro lo seguiva da lontano. Avevano acceso un fuoco in mezzo al cortile e si erano seduti attorno; anche Pietro sedette in mezzo a loro. Una giovane serva lo vide seduto vicino al fuoco e, guardandolo attentamente, disse: «Anche questi era con lui». Ma egli negò dicendo: «O donna, non lo conosco!». Poco dopo un altro lo vide e disse: «Anche tu sei uno di loro!». Ma Pietro rispose: «O uomo, non lo sono!». Passata circa un’ora, un altro insisteva: «In verità, anche questi era con lui; infatti è Galileo». Ma Pietro disse: «O uomo, non so quello che dici». E in quell’istante, mentre ancora parlava, un gallo cantò. Allora il Signore si voltò e fissò lo sguardo su Pietro, e Pietro si ricordò della parola che il Signore gli aveva detto: «Prima che il gallo canti, oggi mi rinnegherai tre volte». E, uscito fuori, pianse amaramente.

- Fa’ il profeta! Chi è che ti ha colpito?
E intanto gli uomini che avevano in custodia Gesù lo deridevano e lo picchiavano, gli bendavano gli occhi e gli dicevano: «Fa’ il profeta! Chi è che ti ha colpito?». E molte altre cose dicevano contro di lui, insultandolo.

- Lo condussero davanti al loro Sinedrio
Appena fu giorno, si riunì il consiglio degli anziani del popolo, con i capi dei sacerdoti e gli scribi; lo condussero davanti al loro Sinedrio e gli dissero: «Se tu sei il Cristo, dillo a noi». Rispose loro: «Anche se ve lo dico, non mi crederete; se vi interrogo, non mi risponderete. Ma d’ora in poi il Figlio dell’uomo siederà alla destra della potenza di Dio». Allora tutti dissero: «Tu dunque sei il Figlio di Dio?». Ed egli rispose loro: «Voi stessi dite che io lo sono». E quelli dissero: «Che bisogno abbiamo ancora di testimonianza? L’abbiamo udito noi stessi dalla sua bocca».

- Non trovo in quest’uomo alcun motivo di condanna
Tutta l’assemblea si alzò; lo condussero da Pilato e cominciarono ad accusarlo: «Abbiamo trovato costui che metteva in agitazione il nostro popolo, impediva di pagare tributi a Cesare e affermava di essere Cristo re». Pilato allora lo interrogò: «Sei tu il re dei Giudei?». Ed egli rispose: «Tu lo dici». Pilato disse ai capi dei sacerdoti e alla folla: «Non trovo in quest’uomo alcun motivo di condanna». Ma essi insistevano dicendo: «Costui solleva il popolo, insegnando per tutta la Giudea, dopo aver cominciato dalla Galilea, fino a qui». Udito ciò, Pilato domandò se quell’uomo era Galileo e, saputo che stava sotto l’autorità di Erode, lo rinviò a Erode, che in quei giorni si trovava anch’egli a Gerusalemme.

- Erode con i suoi soldati insulta Gesù
Vedendo Gesù, Erode si rallegrò molto. Da molto tempo infatti desiderava vederlo, per averne sentito parlare, e sperava di vedere qualche miracolo fatto da lui. Lo interrogò, facendogli molte domande, ma egli non gli rispose nulla. Erano presenti anche i capi dei sacerdoti e gli scribi, e insistevano nell’accusarlo. Allora anche Erode, con i suoi soldati, lo insultò, si fece beffe di lui, gli mise addosso una splendida veste e lo rimandò a Pilato. In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici tra loro; prima infatti tra loro vi era stata inimicizia.

- Pilato abbandona Gesù alla loro volontà
Pilato, riuniti i capi dei sacerdoti, le autorità e il popolo, disse loro: «Mi avete portato quest’uomo come agitatore del popolo. Ecco, io l’ho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in quest’uomo nessuna delle colpe di cui lo accusate; e neanche Erode: infatti ce l’ha rimandato. Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte. Perciò, dopo averlo punito, lo rimetterò in libertà». Ma essi si misero a gridare tutti insieme: «Togli di mezzo costui! Rimettici in libertà Barabba!». Questi era stato messo in prigione per una rivolta, scoppiata in città, e per omicidio. Pilato parlò loro di nuovo, perché voleva rimettere in libertà Gesù. Ma essi urlavano: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Ed egli, per la terza volta, disse loro: «Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato in lui nulla che meriti la morte. Dunque, lo punirò e lo rimetterò in libertà». Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso, e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta venisse eseguita. Rimise in libertà colui che era stato messo in prigione per rivolta e omicidio, e che essi richiedevano, e consegnò Gesù al loro volere.

- Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me
Mentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù. Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: "Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i seni che non hanno allattato". Allora cominceranno a dire ai monti: "Cadete su di noi!", e alle colline: "Copriteci!". Perché, se si tratta così il legno verde, che avverrà del legno secco?».

Insieme con lui venivano condotti a morte anche altri due, che erano malfattori.

- Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno
Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno».

Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte.

- Costui è il re dei Giudei
Il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».

- Oggi con me sarai nel paradiso
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».

- Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito
Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo, spirò.

- Qui ci si genuflette e si fa una breve pausa.

Visto ciò che era accaduto, il centurione dava gloria a Dio dicendo: «Veramente quest’uomo era giusto». Così pure tutta la folla che era venuta a vedere questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornava battendosi il petto. Tutti i suoi conoscenti, e le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea, stavano da lontano a guardare tutto questo.

- Giuseppe pone il corpo di Gesù in un sepolcro scavato nella roccia
Ed ecco, vi era un uomo di nome Giuseppe, membro del sinedrio, buono e giusto. Egli non aveva aderito alla decisione e all’operato degli altri. Era di Arimatèa, una città della Giudea, e aspettava il regno di Dio. Egli si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Lo depose dalla croce, lo avvolse con un lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia, nel quale nessuno era stato ancora sepolto. Era il giorno della Parascève e già splendevano le luci del sabato. Le donne che erano venute con Gesù dalla Galilea seguivano Giuseppe; esse osservarono il sepolcro e come era stato posto il corpo di Gesù, poi tornarono indietro e prepararono aromi e oli profumati. Il giorno di sabato osservarono il riposo come era prescritto.


Meditazione
San Cirillo d'Alessandria (380-444), vescovo e dottore della Chiesa
Omelia 13; PG 77,1049
                       «Osanna! Benedetto il regno che viene!»
    Fratelli, oggi celebriamo la venuta del nostro Re, andiamogli incontro, poiché è anche il nostro Dio. ... Eleviamo a Dio il nostro cuore, non spegniamo lo spirito, accendiamo con gioia le nostre lampade, cambiamo l'”abito” dell'anima. Come fanno i vincitori, prendiamo in mano le palme e come le persone semplici acclamiamolo col popolo. Con i bambini cantiamo col cuore di bimbo: “Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore!”... Oggi stesso egli entra a Gerusalemme, la croce sta per essere nuovamente preparata, il biglietto d'accusa di Adamo è “staccato”; di nuovo il paradiso si apre, il ladrone vi è introdotto; di nuovo la Chiesa è in festa....

    Non viene accompagnato dalle potenze invisibili del cielo e da legioni di angeli; non è seduto su un trono sublime ed eccelso, protetto da ali di serafini, un carro di fuoco ed esseri dai molti occhi, non fa tremare tutto con prodigi e al suono di trombe. Viene nascosto nella natura umana. E' un avvento di bontà, non di giustizia; di perdono, non di vendetta. Appare non nella gloria del Padre, ma nell'umiltà della madre. Il Profeta Zaccaria ci aveva annunciato altrove questo avvento; chiamava tutta la creazione alla gioia...: “Rallegrati con tutte le tue forze, figlia di Sion!” E' la stessa parola che l'angelo Gabriele aveva annunciato alla Vergine: “Rallegrati...”, lo stesso messaggio che il Salvatore ha annunciato anche alle donne dopo la resurrezione: “Rallegratevi”...

    “Grida di gioia, figlia di Sion! Ecco il tuo re viene a te, seduto su un asino, un asinello”... Ma cos'è questa storia? Non viene con pompa come tutti gli altri re. Viene nella condizione di servo, sposo pieno di tenerezza, agnello dolcissimo, fresca rugiada sul vello, pecora condotta al macello, agnello innocente trascinato al sacrificio... Oggi i figli degli Ebrei corrono a lui, offrendo i loro rami d'ulivo a colui che è misericordioso e nella gioia ricevono con le palme il vincitore della morte. “Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore!”

(Riferimenti biblici : 1Ts 5,19; Mt 25,7; Mt 21,15; Col 2,14; Lc 23,43; Ez 1,4s; Es 19, 16s; Zc 9,9; Lc 1,28; Mt 28,9; Fil 2,7; Gv 1,29; Gdc 6,36; Ger 11,19; Is 53,7)

venerdì 15 marzo 2013

VANGELO DELLA DOMENICA - V DOMENICA DI QUARESIMA - 17 marzo 2013


IN COMPAGNIA DEL VANGELO - meditazioni per la testimonianza

Vangelo Gv 8,1-11
In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.
Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo.
Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.
Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».


Meditazione
Beato Giovanni Paolo II (1920-2005), papa
Enciclica “Dives in misericordia”, § 2 (© Libreria Editrice Vaticana)
                       «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei»
    «Dio nessuno l'ha mai visto», scrive san Giovanni per dar maggior rilievo alla verità secondo cui «proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato» (Gv 1, 18).... Rivelata in Cristo, la verità intorno a Dio «Padre delle misericordie» (2 Cor 1, 3) ci consente di «vederlo» particolarmente vicino all'uomo, soprattutto quando questi soffre, quando viene minacciato nel nucleo stesso della sua esistenza e della sua dignità. Ed è per questo che, nell'odierna situazione della Chiesa e del mondo, molti uomini e molti ambienti guidati da un vivo senso di fede si rivolgono, direi, quasi spontaneamente alla misericordia di Dio. Essi sono spinti certamente a farlo da Cristo stesso, il quale mediante il suo Spirito opera nell'intimo dei cuori umani. Rivelato da lui, infatti, il mistero di Dio «Padre delle misericordie» diventa, nel contesto delle odierne minacce contro l'uomo, quasi un singolare appello che s'indirizza alla Chiesa.
    Desidero... accogliere questo appello; desidero attingere all'eterno ed insieme, per la sua semplicità e profondità, incomparabile linguaggio della rivelazione e della fede, per esprimere proprio con esso ancora una volta dinanzi a Dio ed agli uomini le grandi preoccupazioni del nostro tempo. Infatti, la rivelazione e la fede ci insegnano non tanto a meditare in astratto il mistero di Dio come «Padre delle misericordie», ma a ricorrere a questa stessa misericordia nel nome di Cristo e in unione con lui. Cristo non ha forse detto che il nostro Padre, il quale «vede nel segreto» (Mt 6,4), attende, si direbbe, continuamente che noi, richiamandoci a lui in ogni necessità, scrutiamo sempre il suo mistero: il mistero del Padre e del suo amore? Desidero quindi che queste considerazioni rendano più vicino a tutti tale mistero e diventino, nello stesso tempo, un vibrante appello della Chiesa per la misericordia di cui l'uomo e il mondo contemporaneo hanno tanto bisogno. E ne hanno bisogno anche se sovente non lo sanno.

giovedì 28 febbraio 2013

VANGELO DELLA DOMENICA - III DOMENICA DI QUARESIMA - 03 marzo 2013


"IN COMPAGNIA DEL VANGELO - meditazioni per la testimonianza."

Vangelo Lc 13,1-9
In quel tempo si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».

Meditazione
Asterio di Amasea ( ? – circa 410), vescovo
Omelia sulla conversione (13) PG 40, 356-357,361
                       «Imitare la pazienza di Dio»
    Poiché il modello, a immagine del quale siete stati fatti, è Dio, procurate di imitare il suo esempio. Siete cristiani, e il vostro stesso nome significa “amico degli uomini” (cfr Sap 1,6): perciò siate imitatori dell'amore di Cristo. Considerate le ricchezze della sua bontà... Come ha accolto coloro che risposero alla sua chiamata? Concesse loro un pronto perdono dei peccati e li liberò  da quanto li angustiava... Imitiamo l'esempio che ci ha dato il Maestro...
    Nelle parabole, infatti, vedo un pastore che ha cento pecore (Lc 15,4s). Essendosi una di esse allontanata dal gregge e vagando perduta, egli non rimane con quelle che pascolavano in ordine sulla buona strada, ma, messosi alla ricerca dell'altra, supera valli e foreste, scala monti grandi e scoscesi e, camminando per lunghi deserti con grande fatica, cerca e ricerca fino a che non trova la pecora smarrita. Dopo averla trovata, non la bastona, né la costringe a forza a raggiungere il gregge, ma, presala sulle spalle e trattatala con dolcezza, la riporta al gregge, provando una gioia maggiore per quella sola ritrovata, che per la moltitudine delle altre.
    Consideriamo la realtà velata e nascosta della parabola... Sono figure che contengono grandi realtà sacre. Ci ammoniscono, infatti, che non è giusto disperare degli uomini, e che non dobbiamo trascurare coloro che si trovano nei pericoli. Ricerchiamo con zelo quelli che si sono smarriti, riconduciamoli sulla retta via. Rallegriamoci del loro ritorno e reintegriamoli nella comunità di quanti vivono nella fedeltà.

giovedì 14 febbraio 2013

VANGELO DELLA DOMENICA - I DOMENICA DI QUARESIMA - 17 febbraio 2013


"IN COMPAGNIA DEL VANGELO - meditazioni per la testimonianza."

 Vangelo Lc 4,1-13
In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: "Non di solo pane vivrà l’uomo"».
Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: "Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto"».
Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: "Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano"; e anche: "Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra"». Gesù gli rispose: «È stato detto: "Non metterai alla prova il Signore Dio tuo"».
Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.


Meditazione
San Rafael Arnaiz Baron (1911-1938), monaco trappista spagnolo
Scritti spirituali, 15/12/1936
              «Il Figlio di Dio rifiuta la tentazione di altre strade e obbedisce alla volontà del Padre»
    Anch'io, quando ero nel mondo, correvo a volte sulle strade della Spagna, felice di far salire la velocità dell'automobile fino a 90 km all'ora: che sciocchezza! Quando mi sono accorto che non c'erano altri orizzonti, ho provato la delusione di chi possiede la libertà di questo mondo, perché la terra è piccina e se ne fa presto il giro. Sono piccoli e limitati gli orizzonti intorno all'uomo. Per chi ha l'anima assetata di orizzonti infiniti,  quelli della terra non gli bastano: lo soffocano, non c'è un mondo abbastanza grande per lui, e trova ciò che cerca solo nella grandezza e immensità di Dio. Uomini liberi che andate girando tutto il pianeta, non invidio la vostra vita in questo mondo; chiuso in convento e ai piedi del crocifisso, ho una libertà infinita, ho un cielo, ho Dio. Non c'è più grande fortuna di avere un cuore innamorato di lui!...
    Povero fratello Rafael!... Continua ad attendere, continua a sperare con la dolce serenità che viene dalla sicura speranza; resta immobile, inchiodato, prigioniero del tuo Dio ai piedi del suo tabernacolo. Ascolta da lontano il chiasso degli uomini che godono i brevi giorni della loro libertà nel mondo; ascolta di lontano le loro voci, le risa, i pianti, le guerre. Ascolta e medita un momento; medita un Dio infinito, Dio che ha fatto il cielo e la terra e gli uomini, il Signore assoluto dei cieli e della terra, dei fiumi e dei mari; colui che in un attimo, solo perché l'ha voluto, ha fatto venire dal nulla tutto ciò che esiste.
    Medita un momento la vita di Cristo, e vedrai che non ci sono in essa libertà, né rumore, né fragore di voci; vedrai il Figlio dell'uomo sottomesso all'uomo; vedrai Gesù obbediente, sottomesso e che ha come legge della sua vita, in una pace serena, solo quella di compiere la volontà del Padre. E infine, contempla Cristo inchiodato sulla croce. A che serve parlare di libertà?

giovedì 7 febbraio 2013

VANGELO DELLA DOMENICA - 10 febbraio 2013


"IN COMPAGNIA DEL VANGELO - meditazioni per la testimonianza."

Vangelo Lc 5,1-11
In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.
Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare.
Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini».
E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.


Meditazione
Beato John Henry Newman (1801-1890), sacerdote, fondatore di una comunità religiosa, teologo
Discorso « A Particular Providence as Revealed in the Gospel » PPS vol. 3, n° 9
                                   «Egli ti chiama per nome»
    Dio ti guarda, chiunque tu sia. Ti chiama per nome. Lui che ti ha fatto, ti vede e ti capisce. Tutto ciò che c'è in te, egli lo conosce: tutti i tuoi sentimenti e i tuoi pensieri, le tue inclinazioni, i tuoi gusti, la tua forza e la tua debolezza. Ti vede nei giorni di gioia come nei giorni di pena. Si interessa a tutte le tue angosce e ai tuoi ricordi, a tutti gli slanci e a tutti gli scoraggiamenti del tuo spirito; ha contato i tuoi capelli. ... Ti stringe fra le braccia e ti sostiene ; ti solleva o ti ripone a terra. Contempla il tuo volto, sia nel sorriso che nel pianto, nella salute e nella malattia. Guarda le tue mani e i tuoi piedi con tenerezza, ascolta la tua voce, il battito del tuo cuore e perfino il tuo respiro....
    Tu sei un essere umano riscattato e santificato, suo figlio adottivo; ti ha fatto dono di una parte di quella gloria e di quella benedizione che sgorgano per l'eternità dal Padre e dal Figlio unigenito. Sei stato scelto per essere suo... Cos'è l'uomo, cosa siamo noi, cosa sono io, perché il Figlio di Dio prenda così grande cura di me? Cosa sono perché ... mi abbia elevato alla natura di un angelo, trasformando la sostanza originale della mia anima, rifacendomi – io che sono peccatore fin dalla giovinezza – e abbia fatto del mio cuore la sua dimora, di me il suo tempio?
(Riferimenti biblici: Gv 10,3; Mt 10,30; Sal 8,5; cfr Gen 8,21, Sal 51,7; 1Co 3,16)

lunedì 4 febbraio 2013

2° APPUNTAMENTO DI "VOTARE: FACCIAMOCI UN'IDEA!"

Giovedì sera sera non perdetevi il secondo appuntamento di "VOTARE: FACCIAMOCI UN'IDEA!!"
Per i giovani dai 17 anni in su si parlerà di cosa significa cittadinanza attiva e si analizeranno alcuni temi particolarmente vicini ai giovani che sono contenuti nei programmi elettorali delle compagini che si affronteranno nella prossima tornata elettorale.

Al termine di questi incontri ci sarà un momento conviviale che proseguirà con dei giochi, sempre inerenti la politica, con la collaborazione del FLuS.
 
 
 
 
 
2°APPUNTAMENTO
CITTADINI INFORMATI #2/2
giovedì 07 febbraio 2013
ore 18.00 - 21.00
presso l'Oratorio di Spilimbergo
 

giovedì 31 gennaio 2013

SPOSTAMENTO GIORNATA SULLA NEVE

ATTENZIONE!!!!!


La giornata sulla neve "OraNeve" è stata spostata a 

DOMENICA 10 FEBBRAIO 2010



✦ ✦ ✦ ✦ ISCRIZIONI ENTRO DOMENICA 03 FEBBRAIO 2013 ✦ ✦ ✦ ✦



Per informazioni e iscrizioni:
Gigi 334 1543437
Canonica 0427 2059


Si allega la nuova locandina: 


VANGELO DELLA DOMENICA - 03 febbraio 2013


"IN COMPAGNIA DEL VANGELO - meditazioni per la testimonianza."


 Vangelo Lc 4,21-30
In quel tempo, Gesù cominciò a dire nella sinagoga: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.


Meditazione
Sant'Agostino (354-430), vescovo d'Ippona (Nord Africa) e dottore della Chiesa
Discorso Delbeau 61, 14-18
                                   «Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò»
    Un medico è venuto in mezzo a noi per restituirci la salute: nostro Signor Gesù Cristo. Ha trovato la cecità nel nostro cuore e ha promesso la luce e cose “che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo”  (1Cor 2,9).
    L'umiltà di Gesù Cristo è il rimedio al tuo orgoglio. Non ti burlare di chi ti darà la guarigione; sii umile, tu per il quale Dio si è fatto umile. Infatti, egli sapeva che il rimedio dell'umiltà ti avrebbe guarito, lui che conosce bene la tua malattia e sa come guarirla. Quando non potevi correre dal medico, il medico in persona è venuto da te... Egli viene, vuole soccorrerti, sa ciò che ti serve.
    Dio è venuto con l'umiltà perché l'uomo possa giustamente imitarlo; se fosse rimasto sopra di te, come avresti potuto imitarlo? E, senza imitarlo, come potrai essere guarito? E' venuto con l'umiltà, poiché conosceva la natura della medicina che doveva somministrarti: un po' amara, certamente, ma salutare. E tu, continui a burlarti di lui, che ti tende la coppa, e gli dici: “Ma che genere di Dio sei, mio Dio? E' nato, ha sofferto, è stato coperto di sputi, coronato di spine, inchiodato sulla croce!” Anima disgraziata! Vedi l'umiltà del medico e non vedi il cancro del tuo orgoglio, ecco perché non ti piace l'umiltà...
    Accade spesso che i malati mentali finiscano per bastonare i loro medici. In questo caso, il medico misericordioso non solo non si arrabbia contro colui che l'ha colpito, ma cerca di curarlo... Il nostro medico, lui, non ha paura di essere ucciso dai malati presi da follia: ha fatto della sua morte un rimedio per loro. Infatti è morto e risuscitato.

giovedì 24 gennaio 2013

1° APPUNTAMENTO DI "VOTARE: FACCIAMOCI UN'IDEA!"

Questa sera non perdetevi il primo appuntamento di VOTARE: FACCIAMOCI UN'IDEA!!
Per i giovani dai 17 anni in su si parlerà di cosa significa cittadinanza attiva esi analizeranno alcuni temi particolarmente vicini ai giovani che sono contenuti nei programmi elettorali delle compagini che si affronteranno nella prossima tornata elettorale.

Al termine di questi incontri ci sarà un momento conviviale che proseguirà con dei giochi, sempre inerenti la politica, con la collaborazione del FLuS.


 
1°APPUNTAMENTO
CITTADINI INFORMATI #1/2
giovedì 24 gennaio 2013
ore 18.00 - 21.00
presso l'Oratorio di Spilimbergo
 
 

mercoledì 23 gennaio 2013

VOTARE: FACCIAMOCI UN'IDEA!


1°APPUNTAMENTO
CITTADINI INFORMATI #1/2
giovedì 24 gennaio 2013
ore 18.00
presso l'Oratorio di Spilimbergo
 
Prenderà il via giovedì 24 gennaio alle 18.00, presso l’Oratorio di Via Tesolin, un’iniziativa in tre serate rivolta ai giovani dai 17 anni in su in vista della prossima tornata elettorale.

L’iniziativa, denominata “Votare: facciamoci un’idea”, ha l’obiettivo di ragionare e dialogare assieme ai giovani di cosa sia la politica della cittadinanza attiva, quella che si occupa del Bene Comune e anche analizzare alcuni temi particolarmente vicini ai giovani che sono contenuti nei programmi elettorali delle compagini che si affronteranno nella prossima tornata elettorale.
Non ultimo, sarà affrontato il tema del perché e come si vota, in modo da informare i giovani elettori sulle modalità per esprimere la propria opinione politica una volta giunti ai seggi.
Animatori delle serate saranno dei giovani adulti impegnati nel sociale e nel mondo dell’associazionismo.

Al termine di questi incontri ci sarà un momento conviviale che proseguirà con dei giochi, sempre inerenti la politica, con la collaborazione del FLuS.

Gli incontri si terranno giovedì 24 gennaio, 7 e 21 febbraio, dalle ore 18 alle 21 circa presso la Sede dell’Oratorio.
 
 

OraNEVE a Piancavallo - Domenica 03 febbraio


Vi presentiamo la nuova iniziatica di OiRS - OratorioinReteSpilimbergo! Una giornata sulla neve a Piancavallo!

✦ ✦ ✦ ✦ PROGRAMMA ✦ ✦ ✦ ✦
DOMENICA 03 FEBBRAIO 2013
ore 7.15 Ritrovo in Oratorio
Ore 7.30 Partenza da Spilimbergo in pullman
Ore 8.30 ARRIVO A PIANCAVALLO
Ore 18.30 circa Rientro a Spilimbergo in Oratorio

PRANZO AL SACCO

QUOTA 10€

(LA QUOTA COMPRENDE SOLO LE SPESE DI TRASPORTO: skypass, noleggi, ingressi, pranzo, brulè e merenda sono a carico dei partecipanti)

A Piancavallo è possibile fare discese con gli sci, oppure sci di fondo, oppure pattinare, oppure ciaspolare, oppure fare i pupazzi di neve.
Ognuno avrà la possibilità di fare l'attività sulla neve che preferisce.
 
  ✦ ✦ ✦ ✦ ISCRIZIONI ENTRO SABATO 26 GENNAIO 2013 ✦ ✦ ✦ ✦

Adesioni PER RAGAZZI DAI 12 ANNI IN SU presso:
- Canonica (don Francesco)
- Direzione Oratorio (sabato dalle 15.00 alle 18.00)
- Presso educatori Azione Cattolica e AGESCI (per i rispettivi gruppi)
Al momento dell'iscrizione si dovrà versare la quota di partecipazione.
In caso di mancata partecipazione, sarà restituita il 50% della quota (ma solo se si avvisa prima della partenza).

INFO:
Gigi 334 1543437
Canonica 0427 2059
 

venerdì 18 gennaio 2013

VANGELO DELLA DOMENICA - 20 gennaio 2013


"IN COMPAGNIA DEL VANGELO - meditazioni per la testimonianza."


Vangelo Gv 2,1-11
In quel tempo, vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli.
Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».
Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono.
Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora».
Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.


 
Meditazione
San Massimo di Torino ( ? - circa 420), vescovo
Omelia 23 ; PL 57,274
                                   «Il vino nuovo della vera gioia»
    E' scritto che il Signore è andato ad un matrimonio a cui era stato invitato. Il Figlio di Dio è dunque andato a queste nozze per santificare con la sua presenza il matrimonio che aveva già istituito.  E' andato a delle nozze della legge antica per scegliersi nel popolo pagano una sposa che sarebbe rimasta vergine per sempre. Lui che non è nato da un matrimonio umano è andato alle nozze. C'è andato non per prendere parte ad un banchetto festoso, ma per rivelarsi con un prodigio veramente mirabile. C'è andato non per bere vino, ma per donarlo. Infatti, quando gli invitati erano privi di vino, la beata Maria gli ha detto: “Non hanno più vino”. Gesù, apparentemente contrariato, le ha risposto: “Che ho da fare con te, o donna?".... Con la risposta “Non è ancora venuta la mia ora” annunciava certamente l'ora gloriosa della Passione, ovvero il vino versato per la salvezza e la vita di tutti. Maria chiedeva un favore temporale, mentre Cristo preparava una gioia eterna.
    Eppure il Signore così buono non ha esitato ad accordare piccole cose, in attesa delle grandi. La beata Maria, che era veramente la madre dl Signore, vedeva col pensiero ciò che sarebbe avvenuto e conosceva in anticipo la volontà del Signore. Perciò si è premurata di chiamare i servi dicendo: “Fate quello che vi dirà”. La sua santa madre sapeva sicuramente che le parole di rimprovero del figlio e Signore non nascondevano il risentimento di un uomo arrabbiato, ma contenevano un mistero di compassione... Ed ecco che all'improvviso quell'acqua ha cominciato a ricevere forza, a prendere colore, a spandere buon odore, ad acquistare gusto, e nello stesso tempo a cambiare completamente la sua natura. E la trasformazione dell'acqua in altra sostanza ha manifestato la presenza del Creatore, poiché nessuno, tranne colui che ha creato l'acqua dal nulla, può trasformarla in altra cosa.

mercoledì 9 gennaio 2013

VANGELO DELLA DOMENICA - BATTESIMO DEL SIGNORE - 13 gennaio 2013

"IN COMPAGNIA DEL VANGELO - meditazioni per la testimonianza."

Vangelo Lc 3,15-16.21-22
In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco».
Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».


 Meditazione
San Giovanni Crisostomo (c. 345-407), sacerdote ad Antiochia poi vescovo di Costantinopoli, dottore della Chiesa
Omelie sul Vangelo di Matteo, 12 ; PG 57,201
                                   «Scese su di lui lo Spirito Santo in apparenza corporea, come di colomba»
        Consideriamo il grande miracolo dopo il battesimo del Salvatore; è il preludio di quanto stava per accadere. Non è l'antico Paradiso, ma il cielo stesso che si apre: “Appena battezzato, Gesù ... ecco, si aprirono i cieli” (Mt 3,16). Perché il cielo si apre quando Gesù viene battezzato? Per dirci che la stessa cosa accade invisibilmente al tuo battesimo: Dio ti chiama alla tua patria che è in cielo, e ti invita a non avere più niente in comune con la terra... Se ora non vediamo più gli stessi segni, riceviamo tuttavia le stesse grazie, di cui i segni sono il simbolo.
        Si vide allora scendere una colomba: indicava a Giovanni Battista e ai giudei che Gesù era il Figlio di Dio. Doveva inoltre insegnare ad ognuno che al momento del battesimo lo Spirito Santo scende nella nostra anima. Non viene più sotto forma visibile, perché non ne abbiamo più bisogno: la fede ora basta...
        Perché lo Spirito Santo appare sotto la forma di una colomba? Perché la colomba è dolce e pura, e lo Spirito Santo è uno spirito di dolcezza e di pace. Questa colomba ci ricorda pure un avvenimento che leggiamo nell'Antico Testamento: quando la terra fu inondata dal diluvio e tutti gli uomini erano in pericolo di morire, la colomba è apparsa  per annunciare la fine del cataclisma; portava un ramoscello d'olivo, con la buona  notizia del ristabilimento della pace nel mondo. Tutto ciò era una prefigurazione del futuro... Quando tutto era perduto, sono arrivati la liberazione ed il rinnovamento. Ciò che una volta avvenne attraverso le acque del diluvio, oggi avviene come attraverso un diluvio di grazia e misericordia. ... Non è più un solo uomo che la colomba chiama ad uscire a ripopolare la terra: chiama tutti gli uomini al cielo. Invece che un ramoscello d'olivo, porta agli uomini la dignità della loro adozione a figli di Dio.

venerdì 4 gennaio 2013

VANGELO DELLA DOMENICA - EPIFANIA DEL SIGNORE - 06 gennaio 2013


"IN COMPAGNIA DEL VANGELO - meditazioni per la testimonianza."

Vangelo Mt 2,1-12
Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov'è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All'udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: "E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l'ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele"».
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo».
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese.


Meditazione
San Giovanni Crisostomo (c. 345-407), sacerdote ad Antiochia poi vescovo di Costantinopoli, dottore della Chiesa
Omelie sul Vangelo di Matteo, 7,5
                                   «Seguiamo i magi»
        Muoviamoci, sull'esempio dei magi. Lasciamo che tutti si turbino; ma noi corriamo con gioia dov'è il bambino. Se i re o i popoli ci mettono ostacoli nella strada, poco importa, non diminuiamo il nostro fervore, respingiamo tutti i mali che ci minacciano. Se non avessero visto il bambino, i magi non avrebbero evitato il pericolo che correvano a causa di Erode. Prima di aver avuto la gioia di contemplarlo, erano presi dalla paura, circondati da pericoli, immersi nel turbamento; dopo che l'ebbero adorato, il loro cuore è rimasto nella calma e nella sicurezza. ...
        Abbandoniamo anche noi una città affollata, un despota assetato di sangue, tutte le ricchezze di questo mondo, e veniamo a Betlemme, la “casa del pane” spirituale. Se sei pastore, vieni, semplicemente, e vedrai il bambino nella mangiatoia. Se sei re, i tuoi vestiti fastosi, tutto lo splendore della tua dignità, non ti serviranno a nulla, se non vieni. Se sei uomo di scienza come i magi, tutte le conoscenze non ti salveranno se non vieni ad inchinarti. Se sei uno straniero o addirittura un barbaro,  sarai ammesso alla corte di questo re. ... Basta avere timore e gioia, due sentimenti che abitano il cuore veramente cristiano. ...
        Prima di adorare questo bambino, liberati di tutto quanto ti riempie. Se sei ricco, deponi il tuo oro ai suoi piedi, cioè dallo ai poveri. Questi stranieri sono venuti da tanto lontano per contemplare il bambino appena nato; come potrai... rifiutare di fare qualche passo per visitare un malato o un prigioniero? ... I magi hanno offerto i loro tesori a Gesù, e tu, non hai neanche un pezzo di pane da dargli? (Mt 25,35s) Quando hanno visto la stella, il loro cuore si è riempito di gioia; tu vedi nei poveri Cristo che manca di tutto e passi oltre e non ti commuovi?