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venerdì 2 novembre 2012

VANGELO DELLA DOMENICA - 04 novembre 2012


"IN COMPAGNIA DEL VANGELO - meditazioni per la testimonianza."

 Vangelo Mc 12,28b-34
In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: "Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l'unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza". Il secondo è questo: "Amerai il tuo prossimo come te stesso". Non c'è altro comandamento più grande di questi».
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all'infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l'intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici».
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.


Meditazione
San Bernardo (1091-1153), monaco cistercense e dottore della Chiesa
Omelie sul Cantico di Cantici, n° 83

                                    «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore»

        Ho letto che “Dio è amore” 1Gv 4,16), e non ho letto che è onore o dignità. Non è che Dio non vuole essere onorato, dato che dice: “Se io sono padre, dove è l'onore che mi spetta?” (Ml 1,6). Lì parla in quanto padre. Ma se si mostra sposo, penso che muterebbe frase e direbbe: “Se sono lo sposo, dov'è l'amore che mi spetta?”. Poiché già ha parlato così: “Se sono vostro Signore, dov'è il timore di me?”. Dio esige dunque di essere rispettato come Signore, onorato come Padre, amato come Sposo.

        Fra questi sentimenti, qual è il più grande? L'amore, senza dubbio. Poiché senza amore, il rispetto è penoso e l'onore non ha ritorno. Il timore è da schiavi, finché non viene affrancato dall'amore, e l'onore che non viene dall'amore non è onore, ma adulazione. A Dio solo, certo, onore e gloria, ma Dio non li accetta se non conditi con il miele dell'amore.

        L'amore è sufficiente di per sé, esso piace per sé, è merito ed è ricompensa. L'amore, oltre sé, non ricerca causa, non frutto. Il suo frutto è l'esserci. Amo perché amo. Amo per amare. ... Fra tutti i moti dell'anima, dei suoi sentimenti ed affetti, l'amore è il solo che permette alla creatura di rispondere al suo creatore, da pari a pari, o almeno da simile a simile (cfr Gen 1,26).

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